Un nuovo ruolo per la Silicon Valley

Secondo il governo americano per costruire un’economia per un futuro sostenibile è necessario costruire un nuovo mondo a basso consumo energetico. Qual è la sua opinione in merito?
Il Presidente Obama ha annunciato un ambizioso programma per indirizzare gli aspetti a breve e medio termine legati all’energia, che comprende iniziative orientate alle macchine elettriche e alla riduzione dei gas a effetto serra. Si tratta sicuramente di azioni positive a livello pubblico ma, in attesa che Washington si metta al lavoro, sono convinto che per le proprie strategie le società della Silicon Valley debbano sfruttare lo spirito di innovazione e di eccellenza tecnologica che hanno sviluppato in oltre 60 anni. Le imprese sanno che il peso legato ai problemi energetici dovrà essere sopportato dal settore privato, non da quello pubblico. E per questo la Silicon Valley deve sollevare nuovamente la testa, contribuendo a salvare l’economia Usa attraverso l’innovazione, gli eco-chip e i programmi legati all’energia verde. Sarà sicuramente un’ardua impresa, ma alla portata delle nostre capacità. Gli ingegneri della Silicon Valley vantano una tradizione consolidata fatta di sviluppo di nuove tecnologie che hanno non solo rivoluzionato il modo in cui lavoriamo e ci divertiamo, ma che hanno anche creato nuovi posti di lavoro e nuovi mercati. Come Ceo di una società che costruisce chip di logica programmabile che permettono di risparmiare e gestire l’energia consumata dai grandi come dai piccoli sistemi elettronici, sono sicuro che gli ingegneri della Silicon Valley saranno in prima linea per risolvere i problemi energetici dell’America.

Quindi l’obiettivo fondamentale per le aziende della Silicon Valley è oggi quello della riduzione dei consumi?
Non solo; oltre a ridurre i consumi, l'unico modo pratico per combattere la dipendenza dal petrolio straniero è di allargare l'uso delle energie alternative - tra le quali l’energia solare e nucleare - e di promuovere una più rapida adozione dei veicoli elettrici. Poiché automobili e camion consumano circa la metà di tutto il petrolio che usiamo ogni giorno, concentrarsi sulle soluzioni destinate alle auto è sicuramente un’idea intelligente. La benzina utilizzata nelle automobili, infatti, rappresenta il 17% di tutta l'energia consumata negli Stati Uniti. È giunto a mio avviso il momento in cui la Silicon Valley deve muovere un nuovo passo avanti. Fortunatamente, molte start-up e molte società di altri centri tecnologici degli Stati Uniti, hanno l'esperienza necessaria per inventare fonti energetiche alternative. Tante aziende stanno già investendo ingenti somme in programmi destinati sia al risparmio energetico sia, alternativamente, a gestire e catturare nuova energia, in particolare quella generata dalle celle solari. Le università sono fortemente impegnate nella ricerca di energie alternative progettate per garantire fonti ambientalmente sostenibili sostitutive del petrolio, del carbone, del gas naturale e degli altri combustibili fossili che attualmente forniscono l'85% di tutta l'energia consumata negli Stati Uniti e che sono anche i primi responsabili dei gas a effetto serra e del riscaldamento globale dell’atmosfera.

Può farci degli esempi pratici?
In Actel, abbiamo da tempo focalizzato la nostra innovazione sui dispositivi logici programmabili ad alta efficienza che permettono di risparmiare energia sia a livello di chip, sia a livello di sistema e molte altre aziende stanno seguendo il nostro esempio. Posso citare ad esempio National Semiconductor, che propone la famiglia PowerWise di prodotti che gestiscono l’energia e ne massimizzano l'uso nei sistemi elettronici e i circuiti "SolarMagic", che migliorano l'efficienza dei pannelli solari. O anche Cypress Semiconductor che ha realizzato un controller termostatico senza fili che può essere utilizzato per ridurre il calore e l’energia consumati negli edifici commerciali e negli uffici, e che ha recentemente sviluppato un sistema che permette di recuperare e riciclare il calore dei sistemi di scarico delle auto.

Ci sono altre iniziative che a suo avviso le aziende della Silicon Valley dovrebbero intraprendere?
Certo, vi sono altri piccoli passi che l’industria dovrebbe intraprendere per stimolare uno slancio verso le prossime grandi sfide. Per esempio, si dovrebbe avviare un programma di certificazione energetica per i circuiti integrati. Partendo dai singoli chip per sistemi elettronici, le imprese della Silicon Valley potrebbero trarre beneficio da un programma capace di misurare i parametri di efficienza dei loro prodotti. I nostri semiconduttori a basso consumo e i nostri dispositivi di power management potrebbero essere certificati come "eco-chip" se rispondono alla doppia regola dell’affidabilità e della bassa energia di utilizzo. Questo programma potrebbe aiutare schede, sistemi e prodotti finiti a minimizzare il consumo di energia e a ridurre i gas a effetto serra. Un altro piccolo passo che porterebbe a un salto da gigante nella conservazione dell’energia è il ripensare il modo in cui viene approcciata la progettazione dei prodotti. Gli ingegneri dovrebbero essere incoraggiati a rivedere gli attuali compromessi tra potenza e prestazioni. Andando avanti, avremo bisogno di progetti sviluppati per una potenza ridotta di utilizzo e per un impatto minimo sull'ambiente, non solo per il massimo delle prestazioni. La regola d'oro dovrebbe essere: "se sono disponibili componenti a bassa potenza, utilizzateli!"

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