Texas Instruments: giovani al comando

Stefan Bruder Texas Instruments

Giovane, ma di grande esperienza maturata in Texas Instruments, Stefan Bruder, presidente di Europa, Medio oriente e India della multinazionale dell'elettronica, svolge un ruolo complesso, che richiede una notevole perspicacia in termini di previsione degli andamenti tecnologici e una notevole attenzione per quelle che sono le considerazioni sugli andamenti di mercato. Lo abbiamo incontrato telefonicamente e ne è scaturita una serie di interessanti elementi di discussione.

Da 13 anni lei svolge la sua attività professional in TI. Quali sono state le sue esperienze prima che venisse nominato presidente di Europa, Medio oriente e India di Texas Instruments?

Nel passato ho ricoperto la carica di direttore delle vendite in un settore geografico importante come quello di Germania, Austria, Svizzera e Benelux, in particolare per il settore automotive e industriale. Un’area geografica complessa, che vede un numero molto elevato di player presenti nei due settori che ho citato, settori peraltro in continuo cambiamento. È stata naturalmente un’esperienza fondamentale, che mi aiuta oggi ad affrontare le mie mansioni con maggiore sicurezza.

In un mondo complesso come quello dei componenti elettronici per applicazioni avanzate e in un’area specifica e difficile come quella europea qual è il valore aggiunto che Texas Instruments propone per svettare su una concorrenza che è, come sempre, fortemente agguerrita?

Noi cerchiamo, come è nella nostra tradizione, di capire con precisione quali siano le reali richieste dei nostri clienti e quali siano le sfide insite nei loro prodotti a livello di sistema, di modo da proporre nel modo più competente la miglior soluzione per le loro applicazioni. Un esempio è ad esempio il pacchetto TI Design, ideale per applicazioni legate al mondo dell’Industry 4.0. Applicazioni sempre più richieste sono quelle, ad esempio, della manutenzione preventiva. TI ha approfondito le problematiche della manutenzione predittiva di pompe industriali mediante un sistema di progettazione avanzato che permette di valutare con attenzione i comportamenti del motore, di modo che i dati vengano comunicati attraverso una rete a maglie (Mesh network) all’operatore, il quale decide se riparare o sostituire l’elemento in questione.
Tutto questo ci permette naturalmente di acquisire un’esperienza applicativa che, successivamente, può essere estesa a settori diversi, ma anche nelle nostre stesse attività produttive.

Parliamo un momento di Ricerca e Sviluppo. I 7 miliardi di euro investiti da TI a partire dal 2012 sono una somma enorme, che deve principalmente a finanziare i cosiddetti Kilby Labs di TI.

Proprio per cercare di stare al passo con i tempi i Kilby Labs di Texas Instruments sono laboratori avanzati di ricerca che fungono da incubatori per nuovi concetti e idee rivoluzionarie. Si tratta di un progetto dedicato a Jack St. Clair Kilby, inventore nel 1958 del circuito integrato, proprio mentre lavorava per Texas Instruments.
I Kilby Labs si trovano in diverse parti del mondo. Il laboratorio italiano (Italian Design Center) ha sede a Rozzano, non lontano da Milano.
Si tratta di laboratori in cui vengono condotti progetti di ricerca e sviluppo estremamente avanzati, ma che ci permettono nello stesso tempo di essere vicini ai clienti e di condividerne le sfide. Naturalmente lo scopo principale è quello di veicolare l’innovazione nel mercato.
I laboratori sono composti da diversi piccoli team i cui membri ruotano attraverso i laboratori da team di sviluppo prodotto a livello aziendale. Gli ingegneri inviano idee per progetti che, in genere, non verrebbero esplorati all'interno di una business unit specifica.
La ricerca condotta in Kilby Labs ha lo scopo di incubare e quindi dimostrare rapidamente la fattibilità di idee di prodotto altamente innovative e dirompenti sul silicio. La durata di un progetto può variare da sei mesi a più di un anno, e progetti di successo si laureano dai laboratori e passano alle unità aziendali TI, che le definiscono, le sviluppano e le commercializzano ulteriormente. Successivamente gli ingegneri assegnati a quei progetti Kilby tornano alle loro unità aziendali.

TI non si occupa naturalmente solo di produrre componenti o soluzioni elettroniche, ma fa molto anche nel settore dell’educazione delle nuove generazioni. Possiamo vedere insieme questo aspetto?

L’educazione svolge per noi un  ruolo molto importante. TI ha investito di più di 150 milioni di dollari nel settore dell’istruzione superiore negli ultimi cinque anni per quello che riguarda l’area STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Due sono le strade che noi percorriamo in questo senso: quella delle relazioni con gli istituti universitari, sottolineando il fatto che TI – oltre ad aiutare e migliorare la preparazione professionale – può pur sempre essere un potenziale datore di lavoro e, dall’altra, l’appoggio attivo nella crescita delle start-up. Naturalmente le start-up possono nascere all’interno delle strutture universitarie o possono venir prodotte come risultato di un’attività di progetto esterno.  Questo ci interessa particolarmente, perché è possibile intervenire con la nostra presenza a un livello molto preliminare, ben prima che l'attività venga consolidata. A questo livello offriamo il nostro supporto, la nostra tecnologia, mettendo a disposizione dotazioni hardware – sempre nell’ambito del settore dell’elettronica avanzata – per lo sviluppo e l’organizzazione.

Quale sarà secondo lei il futuro delle prossime applicazioni di TI nei prossimi anni?

Naturalmente il nostro scopo principale quello di andare sempre incontro alle esigenze del cliente, a prescindere da quello che sia il suo campo d’interessi. Abbiamo l’ambizione di seguire i nostri clienti in tutte le loro necessità.  Certo è che il settore industriale e quello automotive rappresentano gli ambiti più importanti, soprattutto nell’area EMEA, in cui l’Italia svolge un ruolo di primaria importanza. Questo avviene principalmente attraverso il canale online (ti.com)

Leggendo nelle vostre presentazioni si citano spesso due concetti – relativi naturalmente ai prodotti da voi commercializzati – che sono quello di longevità e di diversità. Potrebbe spiegarmi un po’ più nel dettaglio cosa s’intende con questi due concetti?

Per diversità s’intende la possibilità che un cliente ha di trovare qualsiasi componente nel nostro catalogo, nei termini di dimensioni, consumo energetico, ecc. La diversità ci permette di disporre di un catalogo assolutamente completo. Per longevità intendiamo invece quella possibilità sempre offerta ai nostri clienti di poter modificare e aggiornare i propri dispositivi avendo sempre a disposizione componenti originalmente prodotti da noi. Ad esempio, nel settore automotive vengono richiesti componenti che devono rimanere sul campo non meno di 10 anni. Con questo intendiamo “longevità dei nostri prodotti”, anche quando l'evoluzione tecnologia ha superato grandemente le caratteristiche originarie del prodotto.

Quali sono i progetti per i prossimi anni?

Naturalmente seguire sempre i nostri clienti in modo diretto. Noi volgiamo portare avanti in modo sempre più deciso il concetto d’innovazione, concetto per il quale disponiamo di una incredibile esperienza: lo scopo è infatti quello di imprimere al mondo una svolta ancor più decisa verso l’innovazione sia a livello di prodotti sia per quello che riguarda il supporto alla clientela.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome