Pcb, oltre la crisi

Nessuno l'aveva previsto - neppure gli esperti ZVEI - eppure ormai è un fatto certo: i dati del primo semestre 2010, relativi all'andamento degli affari nel settore tedesco dei circuiti stampati, parlano chiaro e confermano che la pesante crisi, che dall'ottobre 2008 ha sconvolto il settore per oltre un anno causando nel 2009 una contrazione del fatturato a 676 mln. di € (-30,3%), è ormai acqua passata. Per convincersene basta dare un'occhiata al rapporto book-to-bill che anche a giugno è risultato superiore all'unità (1,20): si nota subito che esso è risultato non inferiore a 1 per la dodicesima volta consecutiva. Il dato di maggio (1,60) rappresenta addirittura il più alto valore mai raggiunto prima da questo rapporto.

Altrettanto sorprendenti sono gli altri parametri fondamentali del settore. Il fatturato, a giugno, è cresciuto del 9% su base mensile, mentre l'aumento annuo è stato addirittura del 40%. Nel primo semestre l'incremento medio tendenziale è stato pari al 33% e i fatturati mensili di maggio e giugno sono ormai tornati ai livelli ante crisi. Questi risultati si spiegano con il forte aumento delle esportazioni tedesche di macchinari e di autoveicoli che si sta registrando dall'inizio di quest'anno, e questi settori sono entrambi importantissimi clienti dei produttori di pcb. Ma anche il ramo dei pannelli fotovoltaici sta contribuendo ad aumentarne i fatturati.
Ancora più positivo è l'andamento degli ordini che, pur essendo diminuiti del 20% rispetto a maggio, hanno raggiunto un valore mai visto prima in un mese di giugno. Essi sono stati superiori del 110% a quelli del giugno 2009 - un incremento che del resto è stato registrato, su base annua, anche per l'intero primo semestre di quest'anno.

L'ultimo dato particolarmente positivo viene fornito dal numero di occupati in questa industria: a giugno esso è risultato superiore del 4,8% al corrispondente dato del 2009. È opportuno, tuttavia, osservare che già da qualche anno la produzione tedesca di PCB risulta inferiore al volume del corrispondente mercato in Germania. Così, nel 2008, il valore della produzione è stato di 970 mln. di €, pari al 72% del mercato nazionale (1.350 mln. di €). Nel 2009 i dati corrispondenti sono stati 676 mln. e 1.095 mln. Per quest'anno prevediamo che il fatturato della produzione tedesca risulterà molto prossimo al relativo dato del 2008, mentre l'associazione pcb and Electronic Systems della ZVEI stima che il volume di mercato sarà di 1.273 mln. di € (ma non pubblica una previsione del fatturato).

L'economia tedesca traina quella di Eurolandia
La crisi ha messo in crisi anche gli economisti. Fino all'inizio dell'estate persino i più ottimisti fra gli esperti non lo ritenevano possibile, anche se alcuni (pochi) parlavano di una possibile crescita congiunturale del pil tedesco pari all'1% nel secondo trimestre. È facile immaginare lo stupore di tutti di fronte al dato ufficiale reso noto in agosto: + 2,2%. Ma non basta: sono stati infatti rivisti al rialzo da Destatis sia il dato dell'ultimo trimestre 2009 (ora +0,3%) sia quello del trimestre successivo (portato a +0,5%).

Attualmente molti esperti stimano che quest'anno il pil tedesco crescerà di almeno il 3%. Noi siamo persino più ottimisti e ci aspettiamo un +3,6%, anche se è evidente che la velocità della ripresa sarà sensibilmente minore nei due ultimi trimestri del 2010. A numerosi segnali poco consolanti, emessi sia dall'economia statunitense sia da quella di molti stati dell'Ue, si contrappone quello dell'indice Ifo riguardante il clima del mondo degli affari: esso infatti è aumentato (debolmente) da 106,7 in agosto a 106,8 in settembre, mentre i più se ne attendevano una riduzione a 106,2. Questo è il valore più grande registrato dal giugno '07. L'importanza di questo indice, che si è sempre mostrato assai attendibile, sta nel fatto che esso si basa sui dati forniti da ben 7.000 aziende tedesche. In media esse hanno giudicato la loro situazione attuale in modo ancora più positivo di quanto avevano fatto nei mesi precedenti, sicché il relativo indice parziale è salito da 108,2 a 109,7 punti, mentre la valutazione delle prospettive per il loro business per i sei mesi successivi è stata un po' meno positiva di quella di agosto: l'indice è calato da 105,2 a 103,9 punti. In sintesi tutto questo significa che attualmente gli affari stanno ancora andando a gonfie vele, ma che la crescita nei prossimi mesi avverrà a passi più piccoli.

I dati dello stesso indice, ma ristretti alle aziende elettriche e riferiti ad agosto, non differiscono sensibilmente da quanto appena detto: ciò dimostra che l'andamento degli affari nell'industria elettrica germanica è in sintonia con quello dell'intera economia del paese, vale a dire che il suo fatturato continuerà a crescere.

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