Migliorano le stime della Wsts per Europa e Asia

Rispetto a quanto formulato in precedenza, la Wsts (World Semiconductor Trade Statistics) ha di recente modificato le proprie ipotesi sull'andamento di quest'anno di un certo numero di sotto-mercati, quali le regioni dell'Europa e dell'Asia e del Pacifico e le categorie di prodotto degli analogici, dei logici e delle memorie. Stando alle nuove anticipazioni, inoltre, ci si aspetta ora che il mercato globale dei chip giunga a valere 325 milioni di dollari, con uno sviluppo del 6,5% rispetto al 2013, superiore rispetto a quello del 4,1% prefigurato sei mesi fa. Più nel dettaglio, fatta eccezione per il gruppo dei processori, la cui crescita dovrebbe risultare inferiore rispetto alle prime previsioni (passando dall'1,5% allo 0,9%), si ritiene infatti che tutte le principali categorie di prodotto mostreranno uno sviluppo significativo, seppur a una cifra percentuale: gli analogici dovrebbero aumentare del 9,1% (e non più del 4,7%) e i sensori sembrano sugli stessi livelli; il mercato delle memorie non risulterà piatto, come ritenuto tempo fa, ma manterrà invece lo slancio del 2013, terminando il 2014 con un incremento del 7,5%. In termini geografici, tutte le regioni a eccezione del Giappone otterranno nel 2014 un ampliamento del proprio mercato, ma per l'area dell'Europa e dell'Asia-Pacifico la Wsts ha cambiato in maniera considerevole le sue stime: l'Europa, che lo scorso dicembre sembrava la zona a più basso tasso di crescita (+1,8%), pare adesso destinata a conseguire uno sviluppo del 7,5%, superiore a quello previsto per le Americhe e il Giappone, mentre l'Asia e il Pacifico dovrebbero raggiungere una crescita del 9,3%, rispetto a quella del 3,7% ipotizzata in precedenza. E siccome quest'ultima regione costituisce quasi la metà del mercato mondiale dei chip, ciò ha naturalmente un impatto notevole sulle previsioni complessive per il 2014; globalmente, infine, il mercato dei semiconduttori dovrebbe accrescersi anche in seguito, registrando nel 2015 e nel 2016 un aumento del 3,3% e del 4,3% e totalizzando, rispettivamente, un fatturato di 336 e 350 miliardi dollari.

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