M2M… questione di Sim

Il termine Machine-to-Machine è in continua evoluzione, ma si riferisce in generale alle comunicazioni automatiche tra apparati di telemetria o telematici, atte a migliorare l'efficienza e la qualità dei processi tipici di Erp, Crm e asset management. Tra le accezioni di M2M sono compresi anche termini quali Machine-to-Human e Machine-to-Enterprise. Un collegamento Machine-to-Machine può utilizzare varie soluzioni di networking e di comunicazione, per lo più M2M “Sim based” (basate su Sim). Le comunicazioni M2M possono avvenire anche attraverso protocolli Internet e, proprio per questo, sono considerate parte integrante del concetto di Internet of Things, al punto che spesso i due acronimi vengono utilizzati senza distinzione. Benché non esistano definizioni ufficiali o universalmente riconosciute, utilizzando la schematizzazione proposta nel rapporto Screen (Servizi e Contenuti per le reti di Nuova Generazione) promosso dall’Autorità, nell’ambito delle comunicazioni M2M, si possono riconoscere quattro elementi caratterizzanti: la raccolta dei dati, la loro trasmissione, l’estrazione dell’informazione e l’utilizzo della stessa. Il processo di comunicazione M2M parte dall’acquisizione dei dati da una macchina al fine di analizzarli e trasferirli utilizzando una rete di comunicazione. L’obiettivo di questo sistema è di creare un ponte tra l’intelligenza della macchina e il sistema di elaborazione e fruizione dell’informazione. Ciò significa che la complessità dell’M2M è fortemente dipendente dalla particolare applicazione considerata. Per la trasmissione di dati attraverso una rete di comunicazione, possibili soluzioni sono le reti cellulari, le linee telefoniche in postazione fissa, i link satellitari e le reti ad hoc. Anche in questo caso, la scelta dell’infrastruttura più idonea dipende dalle caratteristiche dell’applicazione stessa. Ad esempio, nel monitoraggio di apparecchiature in aree remote vengono utilizzate reti satellitari. In aree in cui il coefficiente di penetrazione delle infrastrutture cellulari è molto elevato è ovviamente conveniente utilizzare reti di tipo radiomobile basate su Sim dedicate. È comunque evidente che all’aumentare della disponibilità dei canali di comunicazione diminuisce conseguentemente il costo del servizio. Secondo l’indagine conoscitiva concernente i servizi di comunicazione Machine to Machine, svolta dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), nel 2014 erano attive circa 225 milioni di connessioni M2M Sim based in tutto il mondo, di cui il 27% (61 milioni di connessioni) in Europa, con un trend di crescita di oltre il 20% annuo. In Italia si contavano oltre 6 milioni di connessioni M2M Sim based ripartite prevalentemente nel settore delle smart car (31%), in quello delle smart home and building (21%) nonché in quello delle utility, del metering e dell’asset management (21%).

Un ecosistema dinamico
L’ecosistema M2M comprende numerosi soggetti: i produttori di dispositivi di comunicazione, gli operatori di rete, i gestori di piattaforme, i produttori di contenuti e i fornitori di servizi. Con riferimento alle dinamiche competitive, i servizi M2M stanno modificando le relazioni tra operatori tradizionali di telecomunicazioni. Questi stanno passando dal tipico modello Business-to-Consumer, a modelli Business-to-Business o Business-to-Business-to-Consumer, perdendo la relazione diretta con l’utente finale, che diventa invece prerogativa del “fornitore di servizi M2M”. In questa transizione, assumono importanza crescente le piattaforme di servizio a livello internazionale, i produttori di dispositivi “smart” nonché gli sviluppatori di applicazioni e servizi.
Per quanto concerne l’estrazione dell’informazione, le soluzioni possono essere più o meno complesse dipendentemente dalla granularità del sistema di monitoraggio nonché dalle capacità computazionali e di analisi del sistema di ricezione ed elaborazione. L’utilizzo dell’informazione - indipendentemente dal fatto che l’applicazione sia stand alone o faccia parte di un sistema integrato - ha come obiettivo il miglioramento dell’efficienza di un processo tramite l’automatizzazione del flusso dei dati verso i possibili utilizzatori. L’aspetto più critico della tecnologia M2M è rappresentato sicuramente dall’uso dell’infrastruttura di rete pubblica. Le applicazioni M2M possono avere requisiti di connettività significativamente diversi ed eterogenei. Le soluzioni attualmente disponibili appaiono parzialmente inadeguate a offrire connettività in relazione alle esigenze trasmissive specifiche dei dispositivi, sia per le loro caratteristiche tecniche (ad esempio lo smart metering presenta dei flussi di traffico molto bassi, ma diffusi su moltissimi punti di rilevamento), sia per motivi economici (la diversa occupazione di banda richiederebbe modelli economici differenti rispetto a quelli impiegati per un uso massiccio delle reti). Queste criticità stanno spingendo i fornitori dei servizi M2M a realizzare reti e architetture ad hoc, spesso classificabili come reti private. Attualmente sono in corso di definizione degli standard per consentire l’adattamento delle reti cellulari agli impieghi tipici dell’M2M. L’innovazione tecnologica di riferimento, conosciuta con l’espressione di Cellular IoT e riguardante la rete Gprs/Edge sulle bande licenziate per la telefonia mobile, dovrebbe essere disponibile a partire dal 2016. L’utilizzo delle Sim appare un naturale punto di approdo, ma non esiste ancora uno standard consolidato e non è neppure certo che le iniziative di normalizzazione in corso arrivino a soluzioni condivise soprattutto a causa degli interessi contrastanti degli operatori e dei produttori di dispositivi.
Il problema è più evidente nel caso di player di media e piccola dimensione, dove lo scarso potere contrattuale ha delle ripercussioni sugli accordi con i fornitori di connettività. Nel caso di player M2M con rilevante capacità commerciale (ad esempio produttori di autovetture), le soluzioni tipo “e-Sim” o “Sim multi-profilo” che consentono il cambio di fornitore di connettività sono già operative.

Mobilità e sicurezza
Il tema della mobilità, insieme a quello della sicurezza, costituisce un elemento chiave per lo sviluppo dei servizi M2M. Dal punto di vista applicativo, le autovetture interconnesse, e in particolare i dispositivi telematici per la sicurezza, costituiscono un importante settore di sviluppo dell’M2M in Italia e in Europa. Oltre alla sicurezza, nelle autovetture interconnesse è possibile prevedere una sensibile diffusione delle applicazioni M2M rivolte alla gestione del mezzo e di quelle destinate all’intrattenimento e al supporto della attività svolte a bordo. Secondo il rapporto, il caso delle Connected Car evidenzia in modo chiaro l’influenza della regolamentazione sullo sviluppo dell’intero mercato delle applicazioni connesse. Anche lo smart metering rappresenta una delle applicazioni di rilievo nel contesto dell’M2M in Italia. Attualmente lo smart metering per le utenze gas è in fase di forte sviluppo e si sta orientando su soluzioni di rete proprietarie per la raccolta e la concentrazione dei segnali di misura (tecnologie trasmissive Wireless Mbus nella banda a 169 MHz). Tuttavia per garantire una remunerazione degli investimenti su tali infrastrutture si sta valutando la possibilità di condividerle tra diverse applicazioni. È evidente che, in tal modo, una rete nata come infrastruttura privata, peraltro realizzata con frequenze non licenziate e sulle quali difficilmente sarà possibile applicare concetti di pianificazione e qualità del servizio, diviene “pubblica” soprattutto se condivisa da più utility. Lo sviluppo di infrastrutture di rete dedicate deve essere analizzato sia per le implicazioni sullo spettro di frequenza sia per la competitività del mercato. Le smart grid, ossia le reti elettriche intelligenti costruite in modo da favorire la generazione distribuita e l’efficienza energetica, rappresentano invece un’area applicativa che richiede una maggior capacità di veicolazione delle informazioni. Le comunicazioni elettroniche costituiscono uno degli elementi abilitanti per lo sviluppo e, conseguentemente, occorre considerare l’eventuale necessità di definire i requisiti tecnici di connettività, valutando: la topologia dei punti da collegare, il riuso delle infrastrutture pre-esistenti, i requisiti di qualità, il rapporto costi/benefici, la disponibilità delle reti Lte in prossimità degli impianti di generazione. Le smart city costituiscono un ulteriore passo per l’industria delle telecomunicazioni in quanto gli operatori possono offrire servizi ad alto valore aggiunto e sfruttare le proprie competenze tecniche, assumendo la posizione di partner di progetto. Tale contesto prevede varie applicazioni per una gestione più efficiente di risorse come l’illuminazione pubblica, lo smaltimento dei rifiuti, la gestione idrica, la mobilità urbana e l’efficienza energetica degli edifici.

Sim M2M per ogni esigenza
Diversi soggetti hanno sottolineato che la sostituzione fisica della scheda Sim nel passaggio da un operatore all’altro, determina un costo proibitivo e si rivela essere un ostacolo. Alcuni operatori hanno evidenziato che la regolamentazione dovrebbe favorire l’adozione di Sim configurabili da remoto attraverso la tecnologia Ota (Over The Air). In tal modo, la sostituzione fisica della Sim può essere evitata facilitando il cambio di gestore. Esempi di tali Sim sono le versioni embedded (e-Sim) fisicamente integrate nel dispositivo, il cui profilo (incluso il numero Imsi) può essere modificato da remoto, e le “soft-Sim”, cioè delle Sim virtualizzate le cui funzionalità sono supportate dagli altri elementi del dispositivo M2M. Entrambe le configurazioni consentirebbero la soluzione del problema di lock-in, in quanto in entrambi i casi il profilo utente e il numero Imsi possono essere configurati con la tecnologia Ota senza la necessità di alcuna sostituzione. La soluzione favorita dagli operatori sembrerebbe tuttavia la e-Sim in quanto la soft-Sim potrebbe determinare problemi di sicurezza. Occorre infatti notare che la Sim è l’elemento chiave per l’autenticazione dell’utente ed è il fulcro del processo fatturazione di qualsiasi operatore di telefonia mobile. Inoltre, la Sim embedded (saldata nel modulo M2M) determina un minor rischio di pirateria.
La e-Sim supporta diversi modelli di business: può essere utilizzata con una Sim “globale” (vale a dire un Imsi che funziona in tutto il mondo sulla base di roaming) o “locale” (Imsi programmato a seconda del paese di origine del dispositivo, ma richiede anche singoli accordi locali per paese di roaming). È importante notare che probabilmente un modello business unico non sarà in grado di soddisfare le esigenze di tutti gli interessati (distributori di dispositivi, integratori di sistemi o altri operatori del mercato).

Un’offerta standardizzata
In tema di soluzioni “Sim based” per le comunicazioni M2M, ovvero le più comuni e diffuse, l’offerta è piuttosto standardizzata. Tra gli operatori nazionali, Vodafone consente di indirizzare le esigenze specifiche in vari ambiti applicativi, garantendo elevati livelli di servizio, di assistenza, di copertura di rete e una squadra di specialisti capaci di supportare ogni fase di progetto. Vodafone è in grado di offrire Sim in formato plug-in e chip, che possono essere integrate nella produzione e nei processi di distribuzione su scala globale. La Global Sim - supportata da vari piani tariffari - è ideale per le soluzioni M2M in cui i dispositivi fabbricati in un paese devono essere spediti a un altro, o se la destinazione finale non è nota al momento della produzione. L’infrastruttura è supportata da una serie di servizi, quali il Global M2M. Si tratta di un servizio rivolto ai clienti che vogliono sviluppare soluzioni M2M su larga scala e rivolte al mercato globale. Il servizio si basa su una piattaforma dedicata e progettata per accelerare l'ingresso sul mercato di nuove implementazioni M2M, ad esempio la telematica nei veicoli, la gestione delle flotte, la telelettura dei contatori, il tracciamento degli asset e la gestione da remoto delle attività di manutenzione. La piattaforma Vodafone, che è il cuore del servizio, consente di accedere a un portale web per effettuare in autonomia le attività di gestione della connettività, come la possibilità di attivare, sospendere e disattivare centralmente i dispositivi con un click. Il portale permette inoltre di impostare soglie di traffico personalizzate che innescano l’invio di notifiche e alert, mantenendo i consumi sempre sotto controllo. Sulla stessa falsa riga anche Telecom propone una linea dedicata al M2M. La proposta è basata sulla Sim M2M di Tim business Impresa Semplice affiancata dalla piattaforma “Nuvola IT M2M Power” per la gestione e il controllo del proprio parco Sim, di una serie di prodotti hardware come modem e router, e di varie applicazioni verticali ospitate su Cloud Telecom Italia. In questo caso i possibili scenari per le Sim vanno dalla versione “mini”, da pochi centesimi al mese, fino alla versione roaming, rivolta ai clienti che hanno esigenze di traffico dati anche all’estero. Noitel offre una Sim ricaricabile dedicata ai servizi M2M che permette di dialogare con le reti di tutti gli operatori in quasi tutto il mondo. La soluzione può contare su un team di supporto dedicato e su quella che la società definisce come “la migliore copertura di rete in Italia”. Ad oggi, Tre e Wind non dispongono di soluzioni specifiche ma di Sim “solo dati”.

 

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