Inversioni di tendenza

Tutti sanno, anche in Germania, che la crisi economica c'è, ed essa si fa sentire pesantemente pure nell'industria elettrica, tradizionalmente una delle più forti in questo paese. Nessuno sa però, con certezza, quando essa finirà. Per il settore dei PCB gli affari vanno addirittura così male, che vi è chi teme che esso possa scomparire dallo scenario industriale.
Ma forse gli uccelli del malaugurio hanno cantato troppo presto vittoria. Il fatto è che, anche se i fatturati stanno ancora riducendosi e raggiungono livelli che solo un anno fa nessuno avrebbe ritenuto possibili, i segni di una possibile ripresa a medio termine stanno addensandosi, e non sono da trascurare. Così, ad. es., il VDA (Verband Der Automobilindustrie, Federazione dell'Industria Automobilistica) parla già di una tendenza alla stabilizzazione del mercato mondiale degli autoveicoli (quello italiano in maggio risulta in leggera contrazione rispetto ad un anno fa, ma si stima ciò possa dipendere dalla scarsità di automobili ecologiche) e sostiene che la fiducia dei compratori sta guadagnando vigore a livello mondiale. È pur vero che, anche se in aprile le vendite di autoveicoli in Europa sono risultate leggermente superiori a 1,2 milioni di unità, esse sono state inferiori del 12% a quelle dell'aprile '08; la VDA fa però notare che vi sono stati meno giorni lavorativi rispetto al '08 per via delle feste Pasquali, quest'anno cadute in aprile. Il dato è confortante, se si pensa che nei mesi invernali le diminuzioni sono state molto più sensibili (in gennaio perfino il mercato tedesco aveva perso il 14,0% rispetto ad un anno prima). Inoltre, vi sono altri due paesi, oltre alla Germania (dove le vendite hanno superato il risultato dell'anno scorso addirittura del 19%!), in cui i fatturati in aprile sono aumentati: la Repubblica Ceca (+19%) e la Polonia (+2%). Male sono andati i paesi privi dell'incentivo statale, come il Regno Unito (-24%) e la Spagna (-46%), ma anch'essi stanno imparando la lezione e lo introdurranno a breve scadenza. Anche negli USA le vendite sono diminuite del 34% ma, dato che la fiducia dei consumatori sta aumentando, mentre alcuni importanti indicatori risultano positivi e le previsioni della Fed stanno assumendo un color rosa (peraltro ancora pallido), gli esperti sono ottimisti e confidano in una prossima ripresa delle vendite. E, mentre in Giappone non si prevede un consolidamento a breve termine, sorprende il mercato cinese che, per il terzo mese consecutivo, annuncia una crescita del fatturato: in aprile addirittura del 25% annuo!

L'ottimismo sta germogliando

Vi sono inoltre, in Germania, parecchi indicatori che stanno muovendosi verso valori positivi. Così l'indice Markit/BME, che sintetizza il comportamento dei responsabili agli acquisti nelle aziende, è cresciuto a maggio di ben 4,2 punti raggiungendo quota 39,6 punti, con un aumento mensile mai registrato nei tredici anni della sua storia, ed attestandosi sul valore dell'ottobre scorso. Ed anche la Francia e l'Italia fanno registrare incrementi sensibili di detto indice. Lo stesso indice, ma riferito agli acquisti nel settore produttivo, è passato da 36,8 punti ad aprile a 40,7 punti in maggio - un altro incremento da record. Va comunque considerato che solo per valori superiori a 50 questi indici sottintendono una crescita del PIL. Ma anche l'indice per gli sviluppi attesi nei sei mesi successivi, calcolato dall'autorevole istituto di studi economici Ifo di Monaco, è aumentato (per la quinta volta di seguito) in maggio di 2,0 unità attestandosi a quota 85,9 (il suo minimo relativo, raggiunto a dicembre, è stato di 77,0 punti; la base, posta uguale a 100, è l'anno 2000). Ed anche i consumi privati stanno andando discretamente, dato che ad aprile evidenziano un calo, su base annua, solo dello 0,3%. Per l'industria elettrica tedesca, che fra i suoi clienti maggiori annovera altri settori industriali, in particolare anche quello automobilistico, e che è inoltre molto forte nell'export, tutto questo significa che vi sono buone ragioni di sperare in una ripresa che dovrebbe delinearsi già nella seconda metà di quest'anno. I dati pubblicati dalla ZVEI relativi a marzo indicano per l'intera industria elettrica che, anche se i fatturati mostrano una cospicua riduzione rispetto a quelli di un anno prima, vi sono ragioni di ritenere che a febbraio si sia toccato il fondo e ci si trovi ormai in fase di ripresa, anche se ad un livello estremamente basso. Un altro fatto importante, che ha sorpreso perfino gli esperti, è costituito dal numero di disoccupati in Germania che si è inapettatamente contratto, passando dai 3,585 mln. di aprile a 3,458 mln. in maggio. La disoccupazione, però, segue sempre la congiuntura con almeno quattro…otto mesi di ritardo. Nel valutare questo dato bisogna quindi tener presente che gli effetti della crisi sull'occupazione si faranno ancora sentire; vi è chi teme che il numero dei disoccupati possa raggiungere i 5 mln., anche se chi scrive ritiene più probabile un tetto intorno ai 4,5 mln., dato che finora l'occupazione ha tenuto molto bene, mentre la ripresa è già in vista all'orizzonte. Naturalmente tutto questo dà motivo di speranza anche ai produttori di PCB, per i quali un grosso cliente tradizionale è l'industria automobilistica tedesca. Va da sé, inoltre, che, se l'intera industria elettrica (senza PCB) si riprende, crescono anche le chance per il settore dei circuiti stampati.

Il mercato mondiale dei PCB nel 2008

Dopo cinque anni di crescita ininterrotta, lo scorso anno il mercato mondiale dei PCB si è contratto del 4,8% su base annua, portandosi a 48,9 mld. di $. L'associazione Electronic Components and Systems, facente parte della ZVEI, ne prevede per il 2009 un'ulteriore riduzione del 13%.
Nel 2008 la parte del leone l'ha fatta, come ormai consueto, l'Asia che ha raggiunto i 36,25 mld. di $, registrando così una diminuzione del 5,4%, dovuta pariteticamente al mercato cinese e a quello giapponese, entrambi con diminuzioni superiori al 5%. Ed anche il mercato statunitense ha sofferto una contrazione del 5,6% fatturando 5.900 mln. di $.
In l'Europa la contrazione è stata solo dello 0,8%, portando il mercato a 6.150 mln. di $ e la sua quota di mercato mondiale da 12,1% nel '07 a 12,6% nel '08. Il numero di fabbricanti europei di PCB, da anni in diminuzione, si è posizionato a quota 307 (nel '07 erano 333); essi hanno dato lavoro a 22.426 dipendenti (nel '07 erano 23.873) producendo per 2.267 mln. di €.
In Europa vi sono state sensibili contrazioni sia della produzione che del mercato nel periodo '06 - '08. Un andamento simile illustra sia l'andamento del numero di occupati del settore in Europa sia quello del fatturato pro capite, in euro, che ha un andamento non monotono.

La Germania dei PCB nel 2008: ancora leader europeo
La Germania dei PCB nel '08 è stata ancora il leader indiscusso europeo, sia per quanto riguarda la produzione sia per il suo mercato. La produzione tedesca è passata dai 1.039 mln. di € del '07 a 970 mln. nel '08, ciò che equivale al 42,8% dell'intera produzione europea. La quota di mercato europeo servita dei produttori tedeschi è però aumentata da 41% al 43%. In questo modo la Germania ha potuto conservare il primo posto nella graduatoria dei produttori europei, seguita a distanza dall'Italia con 212 mln. di € (nel '07 il fatturato è stato pari a 248 mln.) Anche il numero di produttori germanici si è contratto, passando da 80 aziende nel '07 a 77 nel '08. Il numero dei dipendenti è diminuito da 9.220 a 8.956 nel '08. È interessante notare che, in questo decennio, vi era già stata una contrazione del numero di dipendenti, seguita poi, a partire dal '05, da una crescita sensibile. L'andamento della produzione tedesca nel periodo '06 - '08 si discosta da quello del mercato nazionale in quanto la prima è stata costantemente in diminuzione, mentre il mercato, che nel '07 era aumentato del 3%, si è poi contratto nel '08 riducendosi del 6,6% e posizionandosi a quota 1.350 mln. di €.

PCB: le prospettive future
Il settore dei circuiti stampati ha, in Germania, due clienti principali: l'industria automobilistica (34,1% della produzione tedesca) e l'elettronica industriale (32,2%). Questo spiega perché, se vi è una ripresa di questi due rami industriali, vi sono ragioni fondate di attendersi poi anche un aumento dei fatturati del ramo PCB. Va da sé che gli sviluppi di entrambi i settori sono a loro volta condizionati dall'andamento complessivo dell'economia nazionale e mondiale, in merito alle quali si è detto in precedenza.
Sul futuro dei produttori di PCB tedeschi, il dr. Wolfgang Bochtler, presidente della VdL (Verband der Leiterplattenindustrie e.V., Associazione dell'Industria dei PCB), si esprime con grande cautela: “Nella situazione attuale non è possibile prevedere gli sviluppi dell'economia mondiale né i loro effetti sull'industria dei PCB. Tutti i produttori lamentano un calo impressionante delle ordinazioni e persino settori e regioni, che in passato erano ritenuti clienti sicuri, ordinano con grande prudenza e in quantità ridotte.” Alla luce degli sviluppi degli ultimi mesi questa prudenza non è certo esagerata.
Se si considera, però, che nel frattempo la Cina, la terza potenza economica mondiale con un'economia chiaramente in crescita di oltre il 6% annuo, mostra chiari segni di ripresa (come annuncia l'autorevole Handelsblatt in giugno) - in particolar modo nel settore produttivo, che in maggio risulta nuovamente in crescita grazie all'export - e che sia l'indice della borsa tedesca Dax sia l'americano Dow Jones sono in pressoché costante aumento dall'inizio di marzo, allora i già citati motivi di sperare che anche il settore tedesco dei PCB si riprenda nel corso di quest'anno si basano su considerazioni e fatti più che solidi. Agli interessati, tuttavia, per ora non resta probabilmente null'altro da fare se non, come dicono i tedeschi, “Augen zu und durch” (Chiudere gli occhi e passare sotto le forche caudine” - traduzione a senso): alcuni produttori probabilmente non ce la faranno, ma la maggioranza uscirà dalla crisi addirittura rafforzata e continuerà a suonare da solista sul palcoscenico europeo.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome