In calo la distribuzione europea

Il mercato europeo dei semiconduttori alla fine del 2011 ha sperimentato una ciclica e continuativa correzione. Dmass, l'associazione che riunisce produttori e distributori di semiconduttori, ha registrato infatti nel quarto trimestre del 2011 una diminuzione delle vendite del 9,1%, che ha portato a un fatturato di 1,35 miliardi di euro. Lo scorso anno si è concluso così con un aumento del 7,6% sull'anno precedente e un fatturato complessivo di 6,37 miliardi di euro.

Georg Steinberger, presidente del Dmass, ha cosi commentato i risultati: "Come previsto il 2011 è stato un anno positivo, in cui la distribuzione dei semiconduttori ha fissato un nuovo record di vendite. Tuttavia, l'ultimo trimestre ha mostrato un trend di mercato caratterizzato in alcuni settori da cautela negli ordini e in altri da correzioni negli inventari. I due semestri del 2011 non avrebbero potuto essere più diversi: +23% nella prima parte dell'anno e -7% nella seconda parte. È azzardato fare previsioni sull'anno in corso, anche se non sarei sorpreso nel vedere nel 2012 ribaltarsi la situazione: debole il primo semestre e forte il secondo". Localmente ci sono state comunque alcune aree di crescita anche nel quarto trimestre, soprattutto nell'Europa dell'Est e, per qualche strana conseguenza, anche nei Paesi Nordici. Le aree europee più importanti mostrano invece tutte numeri in calo, con perdite comprese tra il -7,5% della Gran Bretagna e il -25% dell'Austria. La Germania ha subito un calo del 12,7% (434 milioni di euro), l'Italia del 17,7% (118 milioni di euro), la Gran Bretagna del 7,5% (117 milioni di euro) e la Francia del 14,5% (96 milioni di euro). L'Europa dell'Est è cresciuta del 3% e ha fatturato 209 milioni di euro, mentre i Paesi Nordici sono aumentati del 4,8% e hanno fatturato 142 milioni di euro.

Steinberger ha così commentato in merito alla situazione geografica: "L'Europa dell'Est continua a beneficiare di una mano d'opera a basso costo e della delocalizzazione produttiva, mentre i Paesi Baltici stanno cominciando a giocare un ruolo sempre più importante ospitando le produzioni della Scandinavia“. Dal punto di vista dei prodotti, il calo ha avuto percentuali comprese tra il -5,8% delle memorie (119 milioni di euro) e il +21,8% delle logiche (24 milioni di euro). Gli analogici, sono calati del 14,2% (359 milioni di euro) e i micro del 13,2% (279 milioni di euro). I dispositivi di potenza hanno perso il 10,1% (137 milioni di euro), l'optoelettronica il 9,9% (114 milioni di euro) e le logiche programmabili il 7,9% (125 milioni di euro).

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