Il futuro è “mobile”

Il mercato delle comunicazioni mobili è caratterizzato dalla rapida evoluzione delle tecnologie, delle esigenze dei clienti, dei prodotti e dei servizi. La diffusione delle tecnologie di rete di nuova generazione sta spingendo i fornitori di prodotti e servizi alla ricerca di applicazioni capaci di trarre sempre più vantaggio dalla crescente velocità dati delle infrastrutture. Oltre che dall'aggressiva adozione da parte dei consumatori finali di dispositivi e servizi di ultima generazione, il settore delle comunicazioni mobili è pertanto alimentato dalla spinta delle nuove applicazioni, che indistintamente in tutti i settori (bancario, finanza, telecomunicazioni, sanità, vendite al dettaglio, produzione, pubblica amministrazione, solo per citarne alcuni), offrono alle aziende nuovi modelli di business e rivoluzionarie soluzioni di vendita, marketing e assistenza. Indubbiamente, le comunicazioni mobili hanno plasmato il corso complessivo dell'umanità, pur se con notevoli differenze a livello regionale. Una piattaforma che in Cina riscuote grande successo, può essere totalmente sconosciuta in Europa; un servizio che in Africa richiama milioni di utenti, negli Stati Uniti può essere assolutamente inapplicabile. Quasi la metà degli esseri umani possiede oggi un telefono cellulare o uno smartphone: in chiave di evoluzione le previsioni suggeriscono numeri astronomici. Secondo le stime, a livello planetario gli abbonamenti ai servizi mobili crescono a un tasso superiore a quattro volte rispetto al ritmo con cui aumenta la popolazione mondiale, mentre il traguardo dei quattro miliardi di utenze verrà superato entro il 2018. A dispetto delle condizioni economiche, il trend di crescita delle reti mobili è alimentato anche dagli sviluppi nell'area del Machine-to-Machine e dell'Internet delle Cose, concetti che descrivono l'esigenza di mettere in rete oggetti di uso quotidiano fino a ieri totalmente isolati. I miliardi di "cose" da mettere in rete - in ambito domestico, personale o produttivo - sfrutteranno sicuramente le reti mobili non solo per accedere al web ma anche per dialogare tra loro, con i centri di controllo o direttamente con gli utilizzatori.

 

Modelli di crescita

I modelli di crescita delle comunicazioni mobili nel mondo sono estremamente diversificati. Europa, Americhe e parte dell'Asia sono aree dominate da un panorama di smartphone e reti 3 e 4G ad alta velocità che, nonostante attingano a un bacino di app corrispondente a un valore superiore ai 50 miliardi di dollari, vede un relativo rallentamento negli abbonamenti. Nelle economie emergenti, dove ancora dominano le reti 2G e i telefonini classici (i cosiddetti feature phones), gli utenti possono accedere solo a servizi base, con particolare riferimento a quelli di carattere finanziario, che tradizionalmente sono tra i maggiori propulsori della crescita di abbonamenti. Nell'area nordamericana, gli Stati Uniti rappresentano il leader indiscusso delle reti mobili superveloci di quarta generazione. Secondo la società di ricerche Stategy Analytics, attualmente un quarto delle utenze 4G del pianeta è riconducibile agli Stati Uniti, dove il principale operatore – Verizon Wireless – conta più abbonati di quarta generazione di tutti quelli attivi in Europa. Il carburante di questo sviluppo sono sicuramente servizi e applicazioni. Per i maggiori player tecnologici, quali Google, Apple o Facebook, gli Usa rappresentano un mercato estremamente competitivo: qui, negli ultimi anni si è assistito a importanti fusioni e acquisizioni che hanno permesso l'affermazione di servizi innovativi e che hanno portato gli americani a dominare il settore delle app. Le cose cambiano radicalmente in sud America, un'area ancorata a reti per lo più 2G ma con tariffe in forte calo sotto la spina di un'utenza fortemente propensa a incrementare l'uso dei dispositivi mobili. Dall'altra parte del globo, nel continente africano, solo il 35% della popolazione possiede un telefono mobile. Di contro, il tasso di penetrazione è in forte crescita, con un ritmo del 10% all'anno, cioè il doppio rispetto al valore mondiale. Il grande potenziale di sviluppo è rafforzato dall'assenza di alternative commercialmente sostenibili, in particolare la mancanza d'infrastrutture di telefonia fissa. Molti paesi africani stanno implementando le loro strutture di comunicazione direttamente in tecnologia 3G, ma le reti di seconda generazione coprono ancora quasi il 90% delle utenze. A livello di servizi, gli Sms rappresentano la base tecnologica più comune anche per quelli che sono ritenuti avanzati, come ad esempio trasferimento di fondi, transazioni finanziarie o trading. L'Africa, è un buon esempio di come le comunicazioni mobili possano plasmare lo sviluppo sociale. Un caso concreto è un servizio avanzato di "mobile money" attivo in quasi 40 nazioni con milioni di abbonati, che permette di utilizzare il telefono come conto bancario, offrendo un modello di business particolarmente apprezzato dall'economia "unbanked" del continente. Anche in Africa, la crescita della domanda di smartphone - in particolare i modelli Android a basso costo - alimenterà lo sviluppo di infrastrutture di interconnessione a larga banda, ma con un incolmabile ritardo rispetto all'Asia, dove risiede almeno la metà degli utenti mobili mondiali, e più in particolare alla Cina e all'India, nazioni che concentrano quasi un terzo della popolazione mobile del pianeta. Paesi come Giappone e Corea vantano alcune delle infrastrutture mobili più avanzate al mondo, con eccellenze (quali la coreana Sk) equipaggiate con una versione 4G avanzata capace di erogare velocità di download di 150 Mb/s. Per contrasto, il passaggio dalle reti 3G a quelle di quarta generazione in Cina e India sta avvenendo con una certa lentezza. Uno dei tratti distintivi di questi mercati è il dominio dei servizi e dei prodotti regionali. A Skype, Facebook o WhatsApp - popolari in occidente - si contrappongono piattaforme come Kakao, WeChat, Baidu o Renren, del tutto sconosciute ai più ma che localmente annoverano milioni e milioni di utenti. Non è così sul fronte dell'hardware, dove si annoverano sia i principali marchi che dominano i mercati globali sia dei brand colossali che non hanno ancora fatto la loro comparsa nei mercati sviluppati. Rimane il fatto che il 37% dei telefoni prodotti in tutto il mondo converge verso la Cina, con un brand come Xiaomi - che sta facendo i primi passi fuori dal paese - saldamente in testa davanti a Samsung con una quota del 14% del mercato e una crescita anno su anno del… 240%! La vecchia Europa vanta la penetrazione più elevata: il 77% della popolazione ha almeno un abbonamento mobile, la maggior parte riferita a smartphone, con costi di esercizio quasi pari alla metà rispetto alle tariffe Usa. L'Europa però sta fronteggiando gravi difficoltà, soprattutto per il declino dell'industria e per il complesso panorama regolatorio. A questo è riconducibile un certo rallentamento nel lancio delle reti 4G, cha attualmente coprono circa il due percento del totale della popolazione contro il 23 degli Usa. Le recenti azioni dell'Unione potrebbero portare alla creazione di un mercato unico, senza tariffe di roaming e senza barriere artificiali ai servizi internet, il che dovrebbe addirittura comportare un aumento del Pil continentale di quasi un punto.

 

Reti e infrastrutture di comunicazione

Nelle reti, negli ultimi anni, si è assistito alla realizzazione di infrastrutture a banda larga e ultra larga (Nga, 4G, Dvb) che hanno avuto il vantaggio di favorire l’introduzione di importanti avanzamenti tecnologici (Vdsl+, Lte-Advanced, Dvb-T2). Spesso le prestazioni legate all'connettività sono una variabile strategica che orienta il successo commerciale di un’impresa, soprattutto quando l'erogazione di servizi e contenuti tradizionali o innovativi (per esempio mobile payment, ecommerce, online gaming) fa parte del business core. Le infrastrutture di comunicazione sono pertanto protagoniste di processi di manutenzione, efficientamento e aggiornamento a livello mondiale, con ingenti investimenti sia pubblici sia privati. In particolare, sotto la spinta dal mercato, proliferano le iniziative per la realizzazione di reti di accesso di nuova generazione. A livello europeo, secondo l’organizzazione Ftth Council, alla fine del 2013 si contavano più di trecento progetti di investimento sulle fibre (anche le reti fisse condizionano le prestazioni della parte mobile) di operatori, utility e soggetti istituzionali. Le architetture proposte sono varie: ad esempio, in Paesi come Regno Unito, Olanda, Danimarca, Svezia e Finlandia gli investimenti sono connotati da mix di soluzioni basate su reti di tipo Ftth/B, Fttc e Hfc, mentre dove è assente l’infrastruttura in cavo coassiale, come ad esempio in Italia e Lussemburgo, gli investitori si sono orientati verso la realizzazione di reti Ftth/B e Fttc. Scelte più nette caratterizzano i programmi di investimento negli altri Paesi europei, con Irlanda, Belgio, Germania, Austria e Grecia in cui prevalgono architetture Fttc; dall’altra parte, Norvegia, Francia, Spagna e Portogallo registrano una preferenza per soluzioni che prevedono la stesura della fibra fino all’abitazione dell’utente (Ftth/B), benché siano presenti piani orientati verso lo sviluppo di architetture ibride fibra-cavo (HFC). Al pari della rete fissa, la velocità dei servizi di accesso a internet rappresenta un asset strategico nei meccanismi concorrenziali che informano il settore mobile, pertanto gli operatori investono nella realizzazione di reti a banda larga, in particolare di quarta generazione (Lte). In parallelo, numerose iniziative puntano a monitorare la qualità dei servizi dati da rete mobile; in questo ambito, diverse autorità di regolamentazione e aziende pubblicano regolarmente dei resoconti che forniscono indicazioni sulle velocità di connessione dati offerte dai vari operatori mobili. Tra questi, si segnalano i report “Misura Internet Mobile” di Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) e “Mobile World” di Ericsson. L’incremento delle prestazioni delle reti avviene principalmente attraverso l’ottimizzazione delle infrastrutture, ad esempio adottando modulazioni o tecniche di codifica che riescono a fornire maggiore banda. In tal senso, secondo il report "Il settore delle comunicazioni nel mondo" di Agcom, le imprese tendono a introdurre commercialmente le innovazioni tecniche proposte dagli standard di nuova generazione, Lte e Lte-Advanced (heterogenous deployment, Mimo, eccetera), che soddisfano gli stringenti requisiti richiesti per l’offerta di servizi dati di elevata qualità. Rispetto agli standard di terza generazione, queste nuove piattaforme offrono un notevole miglioramento, sia in termini di velocità di connessione sia di efficienza spettrale. Per tutto il 2013 e 2014 è proseguita la diffusione dei servizi di comunicazione personale forniti su reti mobili ultra-broadband, in virtù degli ingenti investimenti profusi da tutti gli operatori. I dati diffusi dalla Global Mobile Suppliers Association testimoniano come l’ecosistema Lte (standard di telefonia mobile di quarta generazione) stia velocemente conquistando una posizione rilevante: si tratta di una tecnologia con un rapido sviluppo a livello mondiale – superiore a quanto registrato in occasione della commercializzazione dei servizi di telefonia mobile di seconda e terza generazione – che conta, allo stato attuale, 288 reti commerciali attive in oltre 100 paesi del mondo, 1.563 diverse tipologie di dispositivi di utente (742 in più rispetto all’anno precedente) e oggetto gli investimenti da parte di 550 service provider. A fine 2013 gli utenti complessivi dei servizi di mobile broadband di quarta generazione erano circa 200 milioni. Analizzando la distribuzione degli utenti per area geografica, il Nord America mostra una netta prevalenza, con oltre 100 milioni di linee pari, al 50,5% delle SIM attive. L’area dell’Asia-Pacifico è al secondo posto e registra 78 milioni di linee (il 38,8% del totale), mentre più distanziata è l’Europa, che presenta 16,4 milioni di linee, pari al 8,2% del mercato: complessivamente, meno di un quarto degli utenti dell’Asia Pacifico. Infine, l’Africa e l’America latina - in cui molti paesi sono ancora impegnati con le procedure di assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze Lte - insieme contano poco più di 6 milioni di utenti (2,5%). L'implementazione della rete Lte rappresenta, inoltre, un driver in grado di favorire la commercializzazione di servizi innovativi quali video blogging, advanced gaming e TV interattiva, nonché, nel lungo termine, migliorare l’integrazione tra l’infrastruttura di rete fissa e rete mobile. Lo standard 4G offre inoltre delle funzionalità che consentono di migliorare la collaborazione con le reti wireless locali (WiFi) verso cui gli utenti Lte possono essere reindirizzati per decongestionare la rete 4G e di ottimizzare l’utilizzo delle strutture esistenti. Altra caratteristica della tecnologia Lte è data dalla possibilità di impiegare numerose bande, sia quelle già in uso dai sistemi di seconda e terza generazione sia nuove porzioni di spettro, quali ad esempio la banda 2,6 GHz e quella a 800/700 MHz. Lo standard 3Gpp (Third Generation Partnership Project), un accordo di collaborazione fra enti che si occupano di standardizzare sistemi di telecomunicazione in diverse parti del mondo, definisce in dettaglio le bande di frequenze (oltre 40) che possono essere usate in modalità paired o Fdd (Frequency division duplexing) o unpaired o Tdd (Time division duplexing). Al momento, la maggior parte dei servizi sono proposti in modalità Fdd, in ragione del fatto che è la tecnica supportata da quasi tutti i dispositivi in commercio, mentre la banda di frequenza più usata è la 1.800 MHz, che tra i vari vantaggi presenta la possibilità di utilizzare le infrastrutture di rete già esistenti delle tecnologie Gsm1800 e Wcdma. Secondo i dati del Gsa, alla fine del primo trimestre 2014, gli operatori che hanno acquisito licenze per l’utilizzo della banda 1.800 MHz sono 350. Un ulteriore contributo alla diffusione delle reti mobili ultra-veloci potrà provenire dall’assegnazione di frequenze aggiuntive nelle bande a 700 e 800 MHz, dal superamento dei problemi di coesistenza con il segnale radio-televisivo nella banda 800 MHz e dall’adozione di politiche di gestione condivisa e armonica dello spettro. In particolare, le recenti iniziative perseguono un utilizzo condiviso e armonizzato dello spettro radio e delle infrastrutture di rete. In tal senso, una soluzione che concorre a contenere i costi di deployment è rappresentata dal Radio Access Network sharing, che si basa sulla condivisione dell’infrastruttura di accesso alla rete con l’obiettivo di ridurre le duplicazioni, a parità di servizi erogati. In tal modo il risparmio di deployment della rete Lte può arrivare fino al 30%. Il Ran sharing è stato sperimentato con successo in Svezia, dagli operatori Tele2 e TeleNor.

 

Boom di traffico

La centralità dei servizi di connettività nelle scelte di consumo è testimoniata dall’esplosione del traffico generato su rete mobile, atteso in ulteriore aumento di un fattore 13 tra il 2012 e il 2017 (stime Cisco). Secondo Agcom, nel 2013 i dati consumer veicolati sulle reti mondiali mobili hanno toccato i 15 exabyte, con un tasso di crescita rispetto al 2012 pari all’81% che accomuna tutte le aree geografiche - da circa il 70% di Europa e America Latina a oltre il 130% del medio oriente e Asia - e le diverse tipologie di dati veicolati - con il traffico relativo a gaming, video, web e mail cresciuto di oltre l’80%, contro il 31% del file sharing. Alla base dell’incremento registrato nel traffico dati veicolato sulle reti mobili risiede sia un uso più intenso dei servizi internet da parte di ciascun utente sia un ampliamento del parco clienti. Negli ultimi cinque anni il numero delle linee mobili è aumentato di circa 2 miliardi e a dicembre 2013, il volume di Sim attive su scala mondiale era pari a circa 6,7 miliardi. In tale contesto assiste a una migrazione degli utenti verso i servizi che utilizzano le tecnologie broadband (Hspa) e ultrabroadband (Lte): le utenze 3G e 4G sono ormai giunte in Europa a oltre il 40% delle linee mobili complessive, stimate in circa 1,1 miliardi. Sul versante dell’offerta, si registra come l’accesso in mobilità sia elemento capace di innescare un circolo virtuoso per il settore delle comunicazioni e per i diversi attori dell’economia i quali, attraverso le app e i servizi creano nuovi modelli di business. Con riferimento invece al traffico generato, il report Agcom e le stime Cisco evidenziano come uno smartphone generi il triplo del volume di un telefonino tradizionale. Questo incessante consumo di connettività impone agli operatori di veicolare tale traffico su reti meno congestionate (il cosiddetto offload traffic). La Commissione europea ha sottolineato come, già nel 2013, il traffico di scaricamento abbia superato quello su rete mobile e tale tendenza sia destinata a rafforzarsi ulteriormente nel tempo.

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