Il futuro dell’illuminazione è all’insegna dei Led

La transizione dalle sorgenti tradizionali alle sorgenti Led rappresenta sicuramente l'elemento di discontinuità più importante che il mercato dell'illuminazione abbia mai vissuto. I recenti accadimenti che hanno scosso l'economia mondiale, e la costante ricerca di soluzioni d'illuminazione meno energivore, hanno dato un deciso impulso a questa tendenza, la quale peraltro è ampiamente supportata da agevolazioni finanziari e iniziative legislative in molte nazioni del mondo.
Il caso più eclatante riguarda la messa al bando delle sorgenti a incandescenza, evento che ha spalancato alle applicazioni Led l'immenso mercato legato alla "lampadine" tradizionali. Secondo gli analisti di McKinsey, il 2015 sarà l'anno del sorpasso definitivo che porterà la tecnologia Led, entro il 2020, a conquistare il 70% del mercato globale dell'illuminazione generica e il 90% del mercato dell'illuminazione architetturale. Un altro elemento che sta spingendo i Led verso la conquista del mercato è sicuramente il graduale calo dei prezzi delle sorgenti, con andamenti che stanno registrando - a secondo delle ricerche di mercato - riduzioni comprese tra il -14 e il -24% nel quinquennio 2010-2015. Questo sta avendo un effetto positivo sui tempi di rientro dell'investimento rispetto alle sorgenti tradizionali, fattore che ha sempre ostacolato la diffusione dei Led soprattutto negli ambiti domestici. Le stime indicano che il payback di una lampada Led nel 2016 sarà pari a meno di due anni, contro i 3,9 anni di una lampada compatta a fluorescenza.
Stante il dirompente ingresso dei Led sulla scena del settore, McKinsey stima che il mercato globale dell'illuminazione (generale, automotive e backlinghting) toccherà nel 2020 una quota intorno ai 100 miliardi di euro, con una crescita del 5% fino al 2016 e del 3% successivamente. In termini geografici, l'Asia arriverà nel 2020 ad assorbire il 45% del giro d'affari legato al mercato dell'illuminazione. Dei numerosi fattori che stanno influenzando l'industria dell'illuminazione, tre in particolare hanno un impatto determinante. Il primo è la situazione macroeconomica; il secondo è la crescente attenzione verso l'efficienza energetica, supportata dalle nuove regolamentazioni; il terzo sono le azioni intraprese dai governi per limitare l'uso di alcune tecnologie energivore. L'impatto della crisi economica mondiale sul settore deriva soprattutto dal mancato acquisto di beni, in particolare auto e abitazioni, i due mercati finali più importanti per l'illuminazione. Tuttavia, gli analisti sottolineano come questa tendenza sia controbilanciata in parte del mercato della sostituzione (sia per rinnovo sia per riparazione), il cui andamento è abbastanza elastico ai trend macroeconomici essendo legato principalmente al numero di prese già installate e alla vita delle sorgenti. Oltre alle turbolenze economiche, ciò che sta condizionando l'andamento del mercato sono le varie iniziative pubbliche dedicate all'efficientamento dell'illuminazione in atto in tutto il mondo.

Illuminazione, chi consuma?

L'illuminazione artificiale è certamente una delle applicazioni più energivore del pianeta, soprattutto nei paesi occidentali in fase post industriale. Nella realizzazione di un sistema di illuminazione è quindi sempre più importante affrontare, oltre ai temi tecnici, anche aspetti di tipo ambientale ed economico. L'obiettivo finale di chi progetta un sistema illuminotecnico è sicuramente quello di coniugare considerazioni di design, di comfort e di riduzione dei consumi. Spesso, raggiungere un compromesso non è semplice in quanto tutte queste esigenze sono di solito in contrasto tra loro. Secondo stime della Iea (International Energy Agency), circa il 19% (2.650 TWh/anno) dei consumi globali di energia elettrica sono da attribuire agli impianti di illuminazione. L'Iea sottolinea che nel 1960 gli impianti di illuminazione nel 1960 avevano un'efficienza media di 18 lm/W, salita a 50 lm/W nel 2005. Il tasso di miglioramento è rimasto costante, con valori pari al 2,8% all'anno, fino al 1985 circa: da qui in poi i valori sono scesi a un tasso dell'1,3% circa all'anno.
Questa diminuzione sembra andare in controtendenza con il miglioramento dell'efficienza registrato in altri settori applicativi. La quota parte di illuminazione prodotta da ogni tipologia di sorgente luminosa è un altro dato che l'Iea fornisce per regione e settore. Da queste stime si ricava che le sorgenti a incandescenza hanno erogato circa l'11,0% del totale (14,7 Plmh), le lampade a scarica ad alta intensità il 27,2% circa (36,3 Plmh) e le sorgenti fluorescenti il 61,8% (82,3 Plmh). Ciò che emerge è che anche sorgenti meno efficienti - in particolare, le lampade ad incandescenza, le lampade a vapori di mercurio e le lampade fluorescenti lineari T12 - sono ancora responsabili di una quota importante dell'illuminazione elettrica globale (45%). Secondo un documento di Abb Sace, a livello mondiale si stima che per l'illuminazione residenziale siano utilizzati 811 TWh di elettricità finale, pari a circa il 31% del consumo totale di elettricità per l'illuminazione e a circa il 18,3% del consumo di energia elettrica. Questa energia è stata impiegata per fornire 17,4 Plmh di luce con rendimento medio pari a circa 21,5 lm/W, valore molto inferiore rispetto agli altri settori finali dell'illuminazione. Se ci si concentra sui dati relativi ai Paesi dell'Unione Europea, l'illuminazione domestica rappresenta il 10,5% del consumo elettrico residenziale. Le tecnologie più utilizzate in questo settore includono le lampade a incandescenza, le lampade alogene e le lampade fluorescenti compatte con alimentatore incorporato. Il consumo di elettricità delle lampade a incandescenza rappresenta oltre la metà (56%) del dato globale, mentre le lampade alogene sono responsabili di circa il 31%. Complessivamente, nel settore terziario, poco più del 30% del consumo totale di elettricità è dedicato all'illuminazione: 1.133 TWh, cioè circa il 43% circa del consumo globale di elettricità per l'illuminazione. Tale energia è stata impiegata per fornire 59,5 Plmh di luce, con un'efficienza media pari a 52,5 lm/W. Questo dato è molto superiore a quello per l'illuminazione residenziale, ma non così alto quanto quello relativo all'illuminazione esterna. Concentrandoci ancora una volta sul continente europeo, l'illuminazione rappresenta la voce di consumo di energia elettrica maggiore del settore terziario, con il 21,57%, pari cioè a circa 164 TWh/ anno. L'illuminazione esterna è responsabile di una quota del 4,7% del consumo complessivo di energia elettrica del settore. Le lampade fluorescenti assorbono la quota maggiore (16%), seguite dalle lampade fluorescenti compatte (6%). All'illuminazione il settore industriale dedica invece 490 TWh di elettricità, pari a poco più dell'8,7% del consumo globale e a circa il 18% del consumo per l'illuminazione. Questa energia è stata impiegata per fornire 38,5 Plmh, con un'efficienza media di 79 lm/W. Gli impianti d'illuminazione esterna sono responsabili nel mondo di un consumo pari a 218 TWh, corrispondenti a circa l'8% del consumo totale per l'illuminazione. Questa energia è stata impiegata per fornire 16,1 Plmh, con un'efficienza media di 74 lm/W.

Migliorare l'efficienza

Alla luce di questi dati è evidente come il settore offra ampi margini di intervento.
Le azioni dei governi si sono orientate in due direzioni: bandire le tecnologie meno virtuose e imporre delle norme per incentivare l'efficienza energetica. Questo, come già evidenziato, rappresenta uno stimolo molto forte per la crescita delle sorgenti Led, che dal punto di vista della vita di esercizio (tralasciando quindi le tematiche di produzione e smaltimento) offrono il doppio vantaggio del basso consumo e della lunga durata. Sul fronte dell'incentivazione dell'efficienza energetica, l'azione normativa abbraccia soprattutto il settore dell'impiantistica edilizia. In Europa, per esempio, i regolamenti comunitari prevedono per tutte le nuove strutture un impatto energetico quasi nullo, con pesanti ripercussioni nelle filosofie progettuali e di esercizio degli edifici, dove sorgenti e sistemi di controllo hanno un ruolo sempre più fondamentale.

Qualche dato sul mercato

Il settore lighting può essere idealmente suddiviso in tre settori: retroilluminazione, automotive e illuminazione generica. Dei tre, quest'ultimo è il più importante ed è destinato ad aumentare il proprio peso. Secondo le classificazioni McKinsey, l'illuminazione generica fa riferimento a sette settori applicativi: residenziale, office, spazi commerciali, ospitalità, industriale, esterni e architetturale. Dei 100 miliardi di euro previsti per il 2020, il mercato dell'illuminazione generica comporterà un giro di affari di circa 83 miliardi di euro. Ciò rappresenta una fetta dell'83%, contro il 75% del 2011. Nel corso degli anni, le previsioni legate a questo mercato sono state costantemente riviste al ribasso. Questo effetto è dovuto all'accennato calo dei prezzi delle tecnologie Led. Il trend, associato all'accelerazione della penetrazione di questa tecnologia, avrà un effetto sempre più determinate sul giro d'affari globale del settore, rallentandone la crescita. Ad eccezione della retroilluminazione, dove già dominano, la quota delle sorgenti Led nel medio e lungo termine è destinata ad aumentare in tutti i mercati. Nel settore dell'illuminazione generale, il peso in valore delle sorgenti Led passerà dal 45% del 2016 al 70% del 2020, ma con una velocità di incremento più rapida in termini di unità. L'erosione dei prezzi dei Led è sicuramente un elemento che condiziona negativamente le dimensioni del mercato dell'illuminazione generale. Un altro elemento che condiziona i fatturati è la maggiore durata delle sorgenti, caratteristica che ha un impatto diretto sul tasso di sostituzione delle lampade. Un terzo elemento sono i margini associati ai Led, anch'essi in rapido declino. Il report McKinsey sottolinea come questi tre effetti condizionino i sette mercati applicativi in modo abbastanza differente (Tab x). Il residenziale è e rimarrà il settore applicativo più importante dell'illuminazione generale. Esso rappresenta circa il 40% del mercato globale. Nel 2016, i Led rappresenteranno circa il 50% del giro d'affari, per un valore intorno ai 28 miliardi di euro: nel 2020 la quota salirà al 73%, con un valore di circa 32 miliardi di euro. Il settore office costituisce il 15% circa del mercato. I Led stanno rapidamente conquistando quote, con un livello previsto del 31% nel 2016 e del 54% nel 2020, corrispondenti a circa 15 miliardi di euro. Nel mercato office, la penetrazione delle nuove tecnologie deve superare numerose barriere. Il problema più rilevante è legato al fatto che le attuali applicazioni sono fortemente permeate sulle sorgenti a fluorescenza, le quali già vantano una buona efficienza. Questo non permette agli impianti a Led di conseguire gli stessi benefici energetici ottenuti per esempio in ambito domestico, dove dominano le lampade a incandescenza. Un secondo aspetto riguarda il fatto che gli impianti di illuminazione sono normalmente gestiti non dai titolari degli spazio, bensì da società esterne, meno attente alla bolletta energetica. In questo comparto, secondo McKinsey, il rallentamento del tasso di penetrazione dovuto all'erosione dei prezzi dei Led sarà in parte compensato dalla quota dei componenti di controllo, i quali trovano negli ambienti di ufficio un terreno molto più favorevole rispetto all'illuminazione domestica. Negli spazi commerciali, in termini di valore di mercato globale, il settore rimarrà pressoché costante a causa della solita erosione dei Led, i quali aumenteranno il loro peso dal 47% del 2016 al 71% del 2020. L'ospitalità è il segmento che vede la maggiore penetrazione dei Led dopo l'architetturale. Dal 44% del 2016 si passerà al 74% del 2020, con un forte impatto però sul valore del mercato sempre a causa dell'erosione dei prezzi. L'industria è il segmento più conservativo. Dal 21% del 2016 la quota dei Led passerà al 40% circa, con una crescita ostacolata da motivi simili a quelli del settore office, dove ancor più la sostituzione della sorgente è scoraggiata da investimenti importanti e con lunghissimi tempi di recupero. Terzo mercato per quanto riguarda il settore dell'illuminazione, gli esterni sono fortemente condizionati dalle politiche delle amministrazioni locali e dai piani di investimento pubblici. Nel 2016, la quota dei Led nell'illuminazione pubblica è previsto nell'intorno del 45%, per poi salire al 70% entro il 2020 grazie a una forte componente di sostituzione e al contributo dei sistemi di controllo. Per chiudere, passiamo al settore dell'illuminazione architetturale, il primo ad adottare le sorgenti Led. Qui, la quota delle sorgenti Led era già del 50% nel 2011: nel 2016 le previsioni indicano una crescita al 75% mentre per il 2020 si arriverà a un quasi monopolio, con una fetta del 90%. In quest'ambito, la controllabilità Rgb e i notevoli vantaggi in termini di Total Cost of Ownership stanno facendo sempre più apprezzare le caratteristiche dei Led rispetto a quelle delle sorgenti tradizionali.
A livello di fatturato, l'Europa è e rimarrà il mercato più importante per l'illuminazione generica. Secondo McKinsey, il Vecchio Continente assorbirà nel 2016 la ragguardevole cifra di 19 miliardi di euro, ma beneficerà di una crescita fino al 2020 più lenta rispetto ad altre aree geografiche d'influenza asiatica. Qui si assisterà a un forte incremento, soprattutto nel settore delle tecnologie commodity, cioè quelle che privilegiano il rapporto costo/qualità e che rappresentano quindi il grosso del mercato.

Cambia il panorama industriale

L'avvento delle tecnologie Led e la situazione economica delle singole aree geografiche stanno comportando delle forti discontinuità anche a livello industriale. Questo avrà un profondo impatto sulla catena del valore tradizionale. Se fino a qualche anno fa l'industria poggiava le sue basi su una serie di normative tecniche consolidate, che permettevano ai costruttori di sorgenti e di apparecchi di percorrere strade sostanzialmente parallele, oggi - con l'avvento dei Led - la mancanza di standard costringe le imprese a lavorare in partnership, arrivando talvolta a creare delle soluzioni dove la lampada è completamente integrata nel corpo illuminante. La mancata standardizzazione comporta anche notevoli difficoltà in termini di risorse di R&S e difficoltà nel raggiungere delle economie di scala, con ovvie ripercussioni sui costi. Benché il trend indichi chiaramente la volontà di normalizzare il settore, gli standard - soprattutto per quanto riguarda l'interfaccia led-apparecchio - sono ancora poco definiti e accettati, ma sicuramente la spinta che arriverà dal basso provocherà un'accelerazione del processo di normalizzazione. La transizione imposta dai Led comporterà importanti cambiamenti anche nell'industria degli apparecchi. In Europa, nel 2011, i primi 10 produttori di apparecchi detenevano il 43% del mercato. Con l'introduzione dei Led si può ipotizzare un consolidamento verso l'alto, con una concentrazione del mercato ancora maggiore sui grossi player.

Nuove opportunità, oltre i prodotti

Alla luce di tutti questi cambiamenti il mercato presenterà una nuova serie di importanti opportunità di business. Una delle maggiori è legata ai sistemi di controllo, necessari sia per le caratteristiche elettriche intrinseche delle sorgenti Led, sia per rispettare le esigenze di efficienza energetica che impongono un uso più intelligente dell'illuminazione. Le previsioni McKinsey indicano per il 2020 un mercato totale di 7,7 miliardi di euro, la metà dei quali assorbiti dal settore office. SI tratta di una forte crescita che parte degli 1,8 miliardi del 2011 e che prevede una tappa di 4,1 miliardi nel 2016, con un Cagr dal 2011 al 2020 del 18%. Oltre ai prodotti fisici, il mercato presenterà delle ottime opportunità nel campo dei servizi. Qui l'offerta spazia dai servizi finanziari per sostenere l'implementazione degli impianti a Led, ai servizi di manutenzione necessari per conservare le prestazioni nel tempo, fino ad arrivare ai servizi di supporto tecnico che mettono a disposizione le complesse competenze e le risorse necessarie per sviluppare, installare e gestire un sistema a Led controllato. Insomma, l'evoluzione sembra presentare al settore molte sfide, ma anche molte opportunità. Quello che è certo, è che il futuro dell'illuminazione sarà fortemente condizionato dalla tecnologia Led, la quale si imporrà anche in mercati che solo fino a due anni fa sembravano impensabili.

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